248. EVISCERATIO PELVICA: INDICAZIONI ATTUALI
L. Frigerio, A. Gallo, V. Bergamini, L. Carlini, G. Trezzi, and M. Franchi
Atti Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia. Vol LXXXIII. Congresso Napoli 14-17 Ottobre
Introduzione: Dopo 60 anni dall’introduzione della chirurgia eviscerativa pelvica in ginecologia oncologica non sono ancora chiare le indicazioni alle eviscerazioni primarie, secondarie e palliative.
Il chirurgo pelvico e’ chiamato a confrontarsi con una chirurgia radicale in tumori localmente avanzati della pelvi, spesso associati a dolore, fistole o infezioni, che non rispondono ad altri trattamenti medici o radianti. Le indicazioni vengono discusse sulla base dell’esperienza maturata nelle nostre Unità Operative.
Pazienti e metodi: Abbiamo analizzato retrospetticamente le casistiche degli Ospedali Riuniti di Bergamo e dell’Universita’ di Verona. Tutte le pazienti sono state sottoposte a studi radiologici accurati preoperatori al fine di escludere la presenza di malattia extrapelvica (ad esclusione delle pazienti con tumore ovarico primitivo). Per la classificazione delle eviscerazioni ci siamo basati sulla nota definizione di Brunschwig del 1948.
Risultati: Dal Marzo 2000 al Maggio 2007, 46 pazienti con tumori pelvici localmente avanzati sono state sottoposte a pelvectomia presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo e l’Universita’ di Verona. In totale, abbiamo eseguito 8 eviscerazioni anteriori (18%), 25 posteriori (21 pazienti con tumore ovarico primario) (54%) e 13 eviscerazioni totali (28%).
Discussione: La pelvectomia posteriore con resezione del retto-sigma trova indicazione nella chirurgia del carcinoma ovarico avanzato qualora contribuisca ad ottenere una citoriduzione ottimale. Nei carcinomi primari della cervice uterina con infiltrazione della vescica e/o del retto, la pelvectomia anteriore e/o posteriore è attualmente la terapia di riferimento in considerazione dei risultati modesti della radio-chemioterapia. La chirurgia eviscerativa secondaria può avere un intento curativo o palliativo e trova indicazione in assenza di malattia addominale o a distanza. La definizione di palliazione si riferisce alla impossibilità di ottenere margini liberi da neoplasia con rischio elevato di recidiva a breve termine. La valutazione prechirurgica delle pazienti deve essere necessariamente individualizzata in relazione ai sintomi e al contesto clinico della malattia.
Conclusione: Questo intervento, pur gravato da elevata morbosita’, trova oggi indicazione in casi selezionati dove le terapie convenzionali non offrono realistiche prospettive di cura.